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1 minute Martini Manna
Le associazioni di termini fatte dall’autocomplete di Google non costituiscono diffamazione
Il tribunale di Pinerolo ha emanato oggi, nel procedimento avente R.G. n. 969/12, un’importante ordinanza in tema di (assenza di) responsabilità di Google Inc. per le associazioni tra termini di ricerca suggerite dalla funzione “autocomplete”. In particolare, l’ordinanza ha riconosciuto che tali associazioni, ove colleghino il nome di una persona con un aggettivo a questa “sgradito” ma non diffamatorio in sè, non costituiscono affermazioni diffamatorie e non possono quindi determinare la responsabilità di Google a riguardo.
Le associazioni di termini fatte dall’autocomplete di Google non costituiscono diffamazione
Il tribunale di Pinerolo ha emanato oggi, nel procedimento avente R.G. n. 969/12, un’importante ordinanza in tema di (assenza di) responsabilità di Google Inc. per le associazioni tra termini di ricerca suggerite dalla funzione “autocomplete”.
Le CGUE consente di ordinare agli ISP di fornire i dati degli utenti che violano il copyright
Con decisione dello scorso 19 aprile 2012 nella causa C-461/10, la Corte di Giustizia UE (CGUE) ha affermato la possibilità di imporre agli internet service providers (ISP) di fornire ai titolari di diritti d’autore i dati relativi agli utenti che commettono atti di contraffazione via internet.
La scritta “Falso d’autore” non esclude la contraffazione di marchio, precisa la Cassazione
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 15080/2012 pubblicata lo scorso 19 aprile, ha ribadito – seguendo un indirizzo già espresso in passato – che l’apposizione della scritta “falso d’autore” su prodotti industriali recanti marchi contraffatti non esclude l’integrazione del reato di cui all’art. 474 c.p. (che punisce “chiunque introduce nel territorio dello Stato, al fine di trarne profitto, prodotti industriali con marchi o altri segni distintivi, nazionali o esteri, contraffatti o alterati”).
Il Partito Pirata chiede (e ottiene) tutela per la propria proprietà intellettuale
La Sezione Specializzata in Proprietà Intellettuale del Tribunale di Milano ha recentemente emesso un ordine di inibitoria per violazione di nome e marchio in un procedimento (R.G. 72111/2011) che appare peculiare per le parti coinvolte: a chiedere tutela per la propria denominazione e marchio è stata infatti la Associazione Partito Pirata (www.partito-pirata.it, di seguito “Partito Pirata”) che, in linea con gli analoghi partiti europei, ha come base fondamentale del suo programma la sostanziale abolizione della proprietà intellettuale.
La Cassazione si pronuncia sul diritto di preuso del procedimento brevettato (e conferma un risarcimento da € 7 milioni)
La Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata, con sentenza n. 5497/2012 del 5 aprile scorso, in tema di diritti di preuso su un’invenzione brevettata, confermando un risarcimento milionario in favore della titolare di due brevetti in ambito farmaceutico.
Il Tribunale di Milano conferma: la pubblicità comparativa di Plasmon vs Barilla era illecita
Il Tribunale di Milano, Sezione specializzata in proprietà intellettuale, lo scorso 4 aprile si è (di nuovo) pronunciato in favore di Barilla in un caso di pubblicità comparativa che la vedeva contrapposta alla Plasmon.
Il Tribunale di Roma blocca l’uso del dominio mediaset.com da parte di Fenicius
Con comunicato stampa di qualche giorno fa, Mediaset ha informato di essere riuscita a bloccare l’uso del domain name www.mediaset.com da parte della società statunitense Fenicius Llc, che era riuscita a registrarlo a suo nome approfittando di una grossa distrazione di Mediaset: l’azienda si era infatti incredibilmente dimenticata di rinnovarne la registrazione, consentendo alla Fenicius di subentrarle nella titolarità del dominio.
L’ACTA e le “novità” anti-contraffazione
E’ uscito oggi su AvvocatiOggi, inserto di ItaliaOggi Sette, un articolo che ha raccolto le opinioni dei maggiori studi legali esperti in proprietà intellettuale in relazione all’Anti Counterfeiting Trade Agreement (ACTA) che molto sta facendo discutere sul web
Arrivano le Sezioni Specializzate in materia di Impresa, una anche a Brescia
E’ stata approvata ieri in via definitiva la legge di conversione del D.L. 1/2012 sulle liberalizzazioni. Tra le varie novità spicca anche la trasformazione in “Sezioni Specializzate in materia di Impresa” delle attuali “Sezioni Specializzate in materia di proprietà Intellettuale e Industriale”.
Convertito in legge il DL Liberalizzazioni: confermata l’eliminazione dell’art. 68 co. 1bis CPI
La legge di conversione del D.L. 1/2012 sulle liberalizzazioni, approvata ieri dalla Camera dei Deputati, ha mantenuto inalterata l’abrogazione dell’art. 68 co. 1bis del Codice della Proprietà Intellettuale, di cui avevamo parlato qui in questo blog al momento dell’emanazione del decreto.
Yahoo! fa causa a Facebook per violazione di brevetti
E’ stato alla fine avviato il giudizio contro Facebook, Inc. da parte di Yahoo!, Inc.: come ventilato qualche settimana fa, il motore di ricerca è infatti passato alle vie legali, depositando presso la District Court di San José (Northern District of California) un ricorso per violazione di una decina di brevetti da parte del social network guidato da Mark Zuckerberg.
La CGUE sul pagamento dell’equa remunerazione al produttore fonografico
La corte di Giustizia UE (CGUE) è intervenuta ieri sul tema dell’obbligo di corrispondere un’equa remunerazione al produttore fonografico per la diffusione presso il pubblico dei fonogrammi su cui il produttore stesso detiene diritti connessi al diritto d’autore.
Il Tribunale di Torino condanna la RAI e Formigli a risarcire € 5 milioni alla FIAT: ritenuta ingiusta la denigrazione dell’Alfa Mito su Annozero
Con sentenza del 20 febbraio scorso nel procedimento avente R.G. n. 33063/10, il Tribunale di Torino ha condannato in solido la RAI e il giornalista Corrado Formiglio a risarcire alla FIAT la somma di € 5.000.000 per il danno cagionatole dalla denigrazione della Alfa Mito effettuata in una puntata della trasmissione televisiva “Annozero” seguita da oltre 5 milioni di persone.
La Cassazione ammette il controllo delle email del dipendente a tutela dei diritti d’immagine dell’azienda
La Corte di Cassazione sez. lavoro si è espressa con sentenza 2722/12 sulla facoltà del datore di lavoro di controllare le email del dipendente. Nel caso da cui origina la pronuncia un dipendente della banca Bibop-Carire S.p.A. era stato licenziato per aver inviato email ad estranei contenenti notizie riservate su un cliente dell’istituto, ed aver posto in essere, grazie alle notizie in questione, operazioni finanziarie da cui aveva tratto vantaggio personale.
Callegari & Martini tra i 9 studi legali eccellenti nel settore IT secondo TopLegal
Un altro ringraziamento a tutti i nostri clienti! Grazie ai loro giudizi e a quelli degli studi legali competitor, Callegari & Martini è infatti entrato nella rosa dei 9 studi italiani di eccellenza selezionati dal centro studi di TopLegal per nell’assistenza legale nel settore IT.
Diventa legge la nuova “moratoria” per le copie del design
Con la conversione in legge del decreto “milleproroghe” (D.L. n. 216/11), approvato definitivamente con alcuni emendamenti lo scorso 23 febbraio, diventa legge la moratoria per i copiatori dell’industrial design di cui avevamo recentemente parlato qui in questo blog.
Elena Martini vince l’ILO Client Choice Award per la proprietà intellettuale
A poco più di un anno dalla nostra fondazione, oggi condividiamo con voi lettori un nostro successo: Elena Martini ha vinto l’ILO Client Choice Award 2012 come migliore avvocato italiano nel settore della proprietà intellettuale.
La Corte di Giustizia UE ribadisce il “no” all’imposizione di sistemi di filtraggio agli ISP
La corte di Giustizia UE (CGUE) con sentenza del 16 febbraio 2012 nella causa C-360/10 è tornata a pronunciarsi sul tema della responsabilità degli internet service providers (ISP) per i contenuti illeciti caricati sui loro servers dagli utenti.
Arriva l’attesa sentenza della CGUE sulla normativa italiana in materia di scommesse
E’ finalmente stata pubblicata l’attesa sentenza della corte di Giustizia UE (CGUE) sulla legislazione italiana in materia di giochi d’azzardo, emanata ieri nelle cause riunite C-72/10 e C-77/10.