Blog
Benvenuto nel nostro blog.
Stai cercando qualcosa di specifico?
Inserisci le parole chiave nella barra di ricerca qui sotto.
Il TUE inibisce la divulgazione da parte dell’EMA dei dati sulle sperimentazioni dei farmaci
Lo scorso 25 aprile il Presidente del Tribunale dell’Unione Europea (“TUE”) ha ordinato in via cautelare la sospensione di due decisioni dell’Agenzia Europea per i Medicinali (“EMA”) che concedevano a terzi l’accesso ai dati sulle sperimentazioni cliniche effettuate dalle case farmaceutiche InterMune ed AbbVie (collettivamente le “Case Farmaceutiche”) per i rispettivi farmaci “Esbriet” e “Humira” (collettivamente i “Farmaci”).
La Commissione Europea sanziona Lundbeck per aver ritardato l’ingresso dei generici
Lo scorso 19 giugno, la Commssione Europea (“CE”) ha imposto una sanzione di € 93.800.000 all’azienda farmaceutica danese Lundbeck, oltre a sanzioni complessive per € 52.200.000 a diverse aziende produttrici di farmaci generici.
Il TUE sull’uso commerciale del nome a dominio
Con sentenza dello scorso 14 maggio nelle cause riunite T-321/11 e T-322/11, il Tribunale dell’Unione Europea (“TUE”) ha stabilito che la semplice registrazione di un nome a dominio non può costituire valido motivo di opposizione alla successiva domanda di registrazione di un identico marchio comunitario, qualora il nome a dominio non sia “utilizzato nella normale prassi commerciale”.
La CGUE sull’uso effettivo del marchio nell’etichetta Levi’s
Con sentenza del 18 aprile scorso nella causa C-12/12, la Corte di Giustizia UE (la “CGUE”) si è pronunciata sul tema dell’uso effettivo di un marchio in un caso riguardante la nota etichetta rossa apposta sulla tasca posteriore destra dei jeans Levi’s. Il caso vedeva contrapporsi Levi Strauss & Co. alla società Colloseum Holding AG, esercente un negozio di abbigliamento in cui venivano venduti jeans riportanti, a livello della tasca posteriore destra, bandierine di stoffa rettangolari rosse cucite sulla parte superiore della cucitura esterna destra della tasca e contenenti al loro interno dei marchi denominativi tra cui “SM Jeans”.
Sostituzione di persona in rete, è reato il “nickname” con i dati di un terzo
Con sentenza n. 18826/2013 depositata lo scorso 29 aprile, la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna della Corte d’Appello di Trieste nei confronti di una donna (la “Ricorrente”) che aveva inserito in una chat erotica un “nickname” composto dalle iniziali e dal numero di cellulare della sua ex datrice di lavoro, la quale era stata contattata dagli utenti della chat e da questi apostrofata con parole offensive.
Antitrust e diritti TV: esclusa la posizione dominante di Sky per UEFA 2012-15 e Mondiali 2010 e 2014
Con provvedimento dello scorso 23 aprile, l’AGCM ha escluso di dovere intervenire nei confronti di Sky Italia S.r.l. per abuso di posizione dominante in violazione dell’articolo 102 del Trattatosul Funzionamento dell’Unione Europea.
La proprietà intellettuale nel food – 29 maggio, Milano
Ecco il programma del convegno di IPyard sul tema “La proprietà intellettuale nel food: innovazione, qualità e comunicazione”. L’evento si terrà a Milano il 29 maggio 2013 h. 15 (Hotel Nhow di via Tortona 35) ed è gratuito previa iscrizione a info@ipyard.com.
“Reazione tardiva” e periculum in mora nel procedimento cautelare industrialistico
Una recente ordinanza cautelare della Sezione specializzata in materia di impresa del Tribunale di Torino (ord. 21 febbraio 2013) affronta, ancora una volta, la controversa questione dell’incidenza del tempo, intercorrente tra la violazione di un diritto di proprietà intellettuale e la reazione del titolare del diritto leso, sulla possibilità di ottenere provvedimenti d’urgenza.
Il TUE nega la registrabilità come marchi tridimensionali delle borse di Bottega Veneta
Con due sentenze dello scorso 22 marzo nelle cause T-409/10 e T-410/10, il Tribunale dell’Unione Europea (“TUE”) ha confermato le decisioni della prima commissione di ricorso dell’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno (“UAMI”) con cui si negava a Bottega Veneta International Sàrl (“BV”) la registrazione come marchi comunitari tridimensionali di due diverse forme di borsetta, caratterizzate l’una dalla particolare conformazione dei manici e l’altra dall’assenza di dispositivi di chiusura (i “Marchi Richiesti”).
Il Garante Privacy apre un’istruttoria a carico di Google
Con un comunicato dello scorso 2 aprile, il Garante per la Protezione dei Dati Personali (il “Garante”) ha reso noto di aver intrapreso un’istruttoria formale nei confronti di Google Inc. (“Google”) per verificare che la privacy policy (“PP”) dell’azienda sia conforme ai requisiti fissati nelle Direttive 95/46/CE (direttiva protezione dati) e 2002/58/CE (direttiva e-privacy). In particolare, il Garante intende accertare se Google rispetti i “principi di pertinenza, necessità e non eccedenza dei dati trattati”, oltre agli “obblighi riguardanti l’informativa agli utenti e l’acquisizione del loro consenso”.
YouTube ha la meglio su Viacom
Con sentenza dello scorso 18 aprile, la District Court del Southern District of New York si è espressa in favore di You Tube (“YT”) nella causa che ormai da anni vede contrapposte la celebre piattaforma di condivisione video e Viacom International (“Viacom”).
Brevetto Unitario – La CGUE respinge i ricorsi di Italia e Spagna
Come poteva facilmente prevedersi dopo la pubblicazione delle conclusioni dell’Avvocato Generale dello scorso dicembre, i ricorsi di Spagna e Italia contro la decisione 2011/167/UE del Consiglio dell’Unione Europea che autorizza la “cooperazione rafforzata” ai fini dell’istituzione del c.d. brevetto unitario sono stati respinti dalla Corte di Giustizia con la decisione nelle cause riunite C‑274/11 e C‑295/11 del 16 aprile 2013.
Il Garante Privacy contro Whatsapp
Con un comunicato dello scorso 27 febbraio, l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali (il “Garante”) ha reso noto l’avvio di un’ indagine nei confronti della società Whatsapp Inc. (“Whatsapp”) relativamente all’omonima applicazione che consente di scambiare istantaneamente messaggi e immagini tra gli iscritti (la “Applicazione”).
Il Garante Privacy contro Whatsapp
Con un comunicato dello scorso 27 febbraio, l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali (il “Garante”) ha reso noto l’avvio di un’ indagine nei confronti della società Whatsapp Inc. (“Whatsapp”) relativamente all’omonima applicazione che consente di scambiare istantaneamente messaggi e immagini tra gli iscritti (la “Applicazione”).
Google tutela il marchio dalla volgarizzazione
Secondo quanto riportato dalla stampa svedese e internazionale, Google è recentemente dovuta intervenire a tutela del proprio marchio a fronte di una minaccia di volgarizzazione.
Google lancia l’Open Patent Non-Assertion Pledge
Google ha recentemente lanciato il cosiddetto “Open Patent Non-Assertion Pledge” (“OPN Pledge”), un nuovo sistema che consentirà accesso gratuito a determinate tecnologie già brevettate per coloro che intendano sviluppare progetti open source a partire dalle stesse (i “Beneficiari”).
La Commissione Europea sanziona (di nuovo) Microsoft per abuso di posizione dominante
Con decisione dello scorso 6 marzo, la Commissione Europea (“CE”) ha imposto a Microsoft una multa da 561 milioni di Euro per il mancato rispetto degli impegni presi dall’azienda statunitense all’esito della nota indagine per abuso di posizione dominante avviata dalla medesima CE.
Il Tribunale di Milano esclude la responsabilità di Google per l’Autocomplete
Con ordinanza resa lo scorso 25 marzo nel procedimento cautelare avente R.G. 68306/2012, la prima sezione civile del Tribunale di Milano ha escluso la responsabilità di Google Inc. (“Google”) per le associazioni tra termini di ricerca proposte dai suoi servizi “Autocomplete” e “Ricerche correlate” (i “Servizi”).
La CEDU su diritti d’autore e libertà di espressione
Con sentenza dello scorso 10 gennaio, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (“CEDU”) si è pronunciata sul ricorso n. 36769/08 presentato da tre fotografi di moda professionisti (i “Ricorrenti”) contro il Governo francese.
La CGUE sulla ritrasmissione via internet di programmi televisivi
Con sentenza di ieri nella causa C-607/11, la Corte di Giustizia UE (la “CGUE”) ha affermato che le emittenti televisive possono vietare la ritrasmissione via internet dei loro programmi da parte di un’altra società, rilevando che tale ritrasmissione costituisce, a talune condizioni, «una comunicazione al pubblico» delle opere che va autorizzata dal titolare dei diritti d’autore sulle medesime.