Proteggere e sfruttare i diritti di proprietà intellettuale con la blockchain

Come tutti sappiamo, le tecnologie blockchain non servono solo per le criptovalute: possono essere usate anche ad altri fini, tra l’altro nel settore della proprietà intellettuale. La ragione di ciò risiede principalmente nel fatto che, per via del suo design e della sua struttura, una blockchain è immutabile.

In parole povere, una blockchain è un database “condiviso” tra molti dispositivi ("nodi") appartenenti a una rete, nel senso che ogni dispositivo ha la propria copia costantemente aggiornata del database. A seconda di quale sia lo scopo della blockchain, essa può contenere informazioni di tipo diverso, relative ad esempio a transazioni, asset digitali, status di beni fisici, smart contract. Tutti i nodi registrano simultaneamente e automaticamente le nuove informazioni aggiunte al database.

Le informazioni sono conservate all'interno del database in cosiddetti “blocchi”, ognuno dei quali ha una determinata capacità di memoria e può quindi contenere una determinata quantità di informazioni. Una volta che un blocco è riempito con tutte le informazioni che può contenere, viene contrassegnato con una marca temporale e gli viene assegnato un cosiddetto "hash", ovvero un numero che funge da identificatore univoco. L’hash viene generato in base alle informazioni incluse nel blocco, il che significa che, se anche la più piccola informazione all'interno di un blocco viene modificata, il relativo hash ne risulterà modificato a sua volta.

Ogni blocco contiene le informazioni ivi registrate, la sua marca temporale e il suo hash. In aggiunta, contiene l'hash del blocco precedente, il che "concatena" i blocchi tra loro in ordine cronologico.

Data questa struttura, è sostanzialmente impossibile alterare le informazioni contenute in un blocco. Infatti, se questo fosse alterato retroattivamente in un nodo della rete, l'hash del blocco alterato non corrisponderebbe più all'hash registrato dalla maggior parte degli altri nodi; quindi questi ultimi rifiuterebbero di registrare l'alterazione nella blockchain. L'unico modo per alterare le informazioni in un blocco sarebbe alterare sia quel blocco che tutti quelli successivi, perché essi includono tutti l'hash originale di quello alterato; e ciò dovrebbe essere fatto in tutte le copie della blockchain detenute da almeno il 51% dei nodi, in modo che prevalga la loro versione alterata della blockchain. Tuttavia, ciò richiederebbe risorse e denaro immensi, il che di fatto rendere impossibile l’alterazione. Ecco perché le informazioni incluse nella blockchain sono immutabili.

Di seguito alcuni modi in cui quanto sopra può essere utilizzato per proteggere o sfruttare i diritti di proprietà intellettuale.

Prova dell’identità dell’autore/autrice

Le opere originali godono della tutela del diritto d'autore ai sensi della legge italiana sin dalla loro creazione, senza necessità di registrarle. Tuttavia, in caso di controversie, l'autore/autrice potrebbe dover provare che l'opera è stata creata da lui/lei in una certa data, il che è molto più facile se l'opera è stata in qualche modo registrata con data certa. Le tecnologie blockchain possono provvedere a ciò in modo molto più veloce e meno costoso rispetto ai metodi tradizionali come il deposito dell’opera presso una società di gestione collettiva o un notaio. Infatti, registrare su una blockchain l’opera firmata digitalmente dall'autore/attrice genera la prova immutabile che l'autore/autrice era in possesso di quell'opera alla data e all'ora della marca temporale.

Lo stesso vale per i segreti commerciali: possono essere registrati in una blockchain per ottenere la prova della loro titolarità in un determinato momento. La loro riservatezza non viene compromessa, poiché le blockchain che offrono questo servizio prevedono anche la crittografia dei dati rilevanti.

Prova d’uso

Analogamente a quanto sopra, una blockchain può essere utilizzata per registrare prove aventi data certa dell'uso di un determinato diritto IP. Questo può essere utile in una serie di questioni relative ai diritti di proprietà intellettuale, ad es. per dimostrare il primo utilizzo o l'uso effettivo di un marchio o il suo carattere distintivo acquisito, o per dimostrare diritti anteriori su un'invenzione.

Anti-Contraffazione

Le tecnologie blockchain possono aiutare a rilevare le contraffazioni perché forniscono i mezzi per identificare la provenienza di beni fisici. L'azienda registrerà su una blockchain le informazioni sui beni originali e sulla loro filiera e collocherà sui beni fisici delle smart tag, ad es. codici QR. Scansionando la smart tag, i partner della filiera, i clienti e le autorità potranno verificare l'autenticità della merce e la sua filiera.

Anche se la smart tag fosse contraffatta, ovvero duplicata a partire da quella del prodotto originale, la contraffazione verrebbe comunque rilevata. Infatti, la scansione della tag duplicata rivelerebbe che il rivenditore non appartiene alla filiera di quel prodotto, il che dimostrerebbe che prodotto e tag sono entrambi contraffatti.

Trasferimento e Licenza

Il trasferimento e la licenza dei diritti IP possono essere semplificati attraverso l'uso della blockchain grazie a c.d. “smart contracts” ivi residenti. Questi sono fondamentalmente software auto-eseguibili che determinano l'esecuzione automatizzata di determinate azioni quando vengono soddisfatte determinate condizioni. I titolari dei diritti IP possono utilizzarli, tra l'altro, per:

- vendere i propri diritti IP al ricevimento di un determinato pagamento: “se l'utente X paga Y, il diritto Z sarà trasferito all'utente X”;

- autorizzare l'uso di determinate opere protette da copyright al ricevimento di un determinato pagamento: “se l'utente X paga Y, l'utente X può scaricare una copia digitale dell'opera Z”;

- riscuotere royalties: "se lo sfruttamento dell’opera Z genera ricavi sul conto dell'utente X, allora Y% di questi ricavi sarà trasferito dal conto dell'utente X al conto del titolare dei diritti".

Questi sono ovviamente solo alcuni esempi. Inutile dire che gli accordi di licenza IP sono più complessi di così e, per il momento, gli smart contract sembrano inadatti a includere tutte le condizioni rilevanti. Tuttavia, come dimostrano gli esempi precedenti, essi possono rendere l'attuazione dell'accordo estremamente efficiente e prevedibile.

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