L’AGCOM sanziona Meta per il mancato rispetto del divieto di pubblicità di giochi con vincite in denaro su Facebook
L’AGCOM, con un recente provvedimento, ha condannato la società Meta Platforms Ireland Limited al pagamento di una sanzione amministrativa di € 750.000,00 per aver pubblicizzato nella piattaforma Facebook, di sua titolarità, dei giochi con vincite in denaro, in violazione dell’art. 9 del decreto-legge n. 87/2018, c.d. Decreto Dignità. Tale norma, finalizzata a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo, ha vietato qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, effettuata su qualunque mezzo, tra cui i social network.
Nel corso della fase istruttoria, la società Irlandese ha richiamato la Direttiva 2003/31/EC (c.d. Direttiva E-Commerce), recepita nell’ordinamento nazionale con il Decreto Legislativo n. 70/2003 (c.d. Decreto E-Commerce), per affermare l’assenza di qualsivoglia responsabilità in capo alla stessa quale hosting provider passivo. Secondo Meta, infatti, la stessa non avrebbe alcun obbligo di previa ispezione della pubblicazione dei contenuti che vengono caricati su Facebook.
L’azienda irlandese ha altresì negato di aver violato l’art. 9 del Decreto Dignità poiché Meta non rientrerebbe nell’ambito di applicazione soggettiva della norma, come dimostrato dal fatto che non possiede una sede italiana, non ha ricevuto alcuna concessione per l’offerta del gioco a pagamento in Italia dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli e non è fornitore di servizi di media audiovisivi. A supporto della propria posizione ha allegato un precedente davanti al Tar Lazio, in cui in un caso simile Google Ireland Limited era stata ritenuta esente da responsabilità.
Con il provvedimento qui in commento, l’AGCOM ha subito chiarito che l’art. 9 del Decreto Dignità vieti la pubblicità di giochi e vincite effettuata con qualsiasi mezzo, incluso tramite social media. L’Autorità ha quindi proseguito obiettando che il regime di esenzione d responsabilità degli hosting provider non trova applicazione nel procedimento in oggetto poiché lo stesso Decreto E-Commerce esclude il gioco d’azzardo dal proprio ambito. A ciò si aggiunga che, con il Decreto Dignità il legislatore italiano ha introdotto un divieto assoluto che non offre margini di discrezionalità. L’AGCM rileva che, in ogni caso, prima di pubblicare l’inserzione pubblicitaria, Meta effettua un controllo della stessa per assicurarsi che rispetti le normative pubblicitarie della piattaforma, come dichiarato espressamente nelle policy di Facebook. Da ciò discende la circostanza che Meta è a conoscenza del contenuto sponsorizzato (che anzi espressamente autorizza) e, dunque, anche ove si volesse ritenere applicabile la Direttiva E-Commerce, ne deriverebbe un obbligo di attivarsi per rimuovere i contenuti contra lege.
Di non poca rilevanza è la circostanza che i giochi pubblicizzati sul social Facebook nel caso concreto hanno una natura diversa rispetto a quelli normalmente caricati dagli utenti poiché sono da qualificarsi come “sponsorizzati”, dunque, Meta riceve un pagamento quale corrispettivo di questa attività. Inoltre, il fatto che i contenuti siano sponsorizzati comporta una più alta visibilità data dalle maggiori possibilità di essere intercettati dall’algoritmo di Facebook. Ciò in evidente contrasto con il fine perseguito dal Decreto Dignità.
Per le ragioni appena esposte la AGCOM ha ordinato alla società irlandese di pagare la sanzione amministrativa disposta per violazione dell’art. 9 del Decreto Dignità ed ha obbligato alla stessa di impedire a ciascun soggetto autore della sponsorizzazione oggetto del presente procedimento di promuovere contenuti identici o simili a quelli ritenuti illeciti.