La nuova legge anti-pirateria e il regolamento AGCOM sugli eventi sportivi in diretta
È entrata in vigore l’8 agosto la legge anti-pirateria n. 93/2023, di cui abbiamo parlato già qui in questo blog descrivendone i principali contenuti.
Tra le altre cose, le nuove norme consentono all’AGCOM di ordinare in via di urgenza agli Internet Service Providers (ISP), senza previa convocazione (inaudita altera parte), di bloccare nel giro di 30 minuti l’accesso alle trasmissioni non autorizzate di “contenuti in diretta, prime visioni di opere cinematografiche e audiovisive o programmi di intrattenimento, contenuti audiovisivi, anche sportivi, o altre opere dell'ingegno assimilabili, eventi sportivi nonché eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico”.
Nello specifico, l’AGCOM potrà agire su istanza cautelare di:
a) il titolare del diritto;
b) il licenziatario del diritto;
c) l'associazione di gestione collettiva o di categoria alla quale il titolare o licenziatario del diritto abbia conferito mandato; o
d) un c.d. “segnalatore attendibile” ai sensi dell'art. 22(2) del Digital Services Act (Reg. (UE) 2022/2065).
Qualora ritenga che l’istanza sia fondata e che sussistano requisiti di gravità e urgenza, l’AGCOM potrà ordinare agli ISP interessati di disabilitare l’accesso ai contenuti abusivi mediante il blocco:
i) della risoluzione DNS dei nomi a dominio;
ii) degli indirizzi IP univocamente destinati alla diffusione dei contenuti abusivi; e
iii) dei c.d. “alias”, ovvero di ogni nome di dominio o indirizzo IP, “a chiunque riconducibile” che, successivamente al provvedimento di blocco, consenta l'accesso ai medesimi contenuti illeciti e a contenuti della stessa natura.
Il provvedimento dovrà essere adottato ed eseguito prima dell'inizio o, al più tardi, nel corso della (prima) trasmissione del contenuto. Esso sarà notificato immediatamente dall'Autorità a:
i) fornitori di accesso alla rete;
ii) gestori dei motori di ricerca; e
iii) altri ISP coinvolti a qualsiasi titolo nell'accessibilità del sito web o dei servizi illegali.
Questi dovranno darvi esecuzione senza alcun indugio e comunque entro 30 minuti dalla notificazione, “disabilitando la risoluzione DNS dei nomi di dominio e l'instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP o comunque adottando le misure tecnologiche e organizzative necessarie per rendere non fruibili da parte degli utilizzatori finali i contenuti diffusi abusivamente”.
Nel caso in cui i contenuti abusivi, per aggirare il blocco, vengano successivamente forniti attraverso diversi nomi a dominio e/o indirizzi IP, il titolare dei diritti (o altro soggetto legittimato) dovrà informare contestualmente l’AGCOM e gli ISP, i quali di nuovo dovranno disabilitare l’accesso ai contenuti al più tardi entro 30 minuti.
I provvedimenti di blocco saranno reclamabili da parte dei relativi destinatari.
La legge demanda all’AGCOM il compito di disciplinare tale procedimento cautelare modificando, entro 60 giorni, le norme nel proprio “Regolamento in materia di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica” (il “Regolamento”, delibera n. 680/13/CONS).
Entro 30 giorni, inoltre, l’AGCOM dovrà convocare un tavolo tecnico con tutti gli interessati (titolari dei diritti, ISP, associazioni…) al fine di definire una piattaforma tecnologica comune che consenta agli ISP la disabilitazione automatica dell’accesso ai contenuti e all’AGCOM la verifica automatica delle segnalazioni relative agli alias. Secondo la previsione di legge, la piattaforma dovrà essere completata entro 6 mesi.
Dal canto suo, AGCOM il 26 luglio scorso ha modificato il proprio Regolamento mediante la delibera 189/23/CONS, che è già parzialmente in linea con la nuova legge e che entrerà in vigore una volta realizzata la summenzionata piattaforma tecnologica e comunque entro l’1 gennaio 2024. Le modifiche per ora sono limitate alla tutela dei soli eventi sportivi in diretta: per essi, è possibile chiedere all’Autorità di ordinare in via cautelare ai prestatori di servizi di mere conduit operanti nel territorio italiano di provvedere alla disabilitazione dell’accesso ai contenuti mediante blocco della risoluzione DNS e degli indirizzi IP interessati nonchè dei successivi alias.
L’AGCOM dovrà emettere la propria decisione entro 3 giorni lavorativi dalla ricezione dell’istanza e gli ISP dovranno darvi esecuzione entro il termine stabilito dall’AGCOM e comunque entro 24 ore dal ricevimento della notifica. Peraltro, posto che la legge 93/23 fissa un termine massimo di 30 minuti per l’esecuzione dell’ordine, si può immaginare che sarà questo il termine che l’AGCOM stabilirà nei propri provvedimenti. Il Regolamento stesso, del resto, prevede da subito che gli ISP abbiano al massimo 30 minuti per estendere il blocco agli alias successivamente indicati.
A settembre 2023 dovrebbe essere avviata dall’AGCOM la consultazione per introdurre nel Regolamento le ulteriori modifiche richieste dalla legge anti-pirateria, inclusa l’applicazione delle nuove norme agli altri contenuti ivi previsti, diversi dagli eventi sportivi in diretta.