LimeWire dovrà pagare statutory damages “limitati”

Nel 2010 il tribunale newyorkese del southern district aveva accertato la resposabilità di LimeWire per violazione di diritto d’autore (tecnicamente “secondary copyright infringement“) in relazione al download illegale di materiali coperti da copyright da parte degli utenti dell’omonimo software peer-to-peer. Il giudizio è ora nella fase della quantificazione dei danni causati da LimeWire ai soggetti i cui diritti d’autore sono stati lesi, attori nella causa: tra gli altri Sony, BMG, Virgin, Warner Bros etc.

Questi ultimi hanno identificato circa 11.000 canzoni che sarebbero state illecitamente scaricate dagli utenti tramite LimeWire. Per 9.500 di esse, Sony & Co. hanno scelto di chiedere la condanna di LimeWire al pagamento dei c.d. “statutory damages“, ovvero di un ammontare predeterminato dalla legge per ogni violazione, al posto della condanna al pagamento di una somma corrispondente al danno effettivamente causato. La possibilità di optare per gli statutory damages viene offerta dal Copyright Act statunitense ed in generale dalla normativa statunitense nei casi in cui è difficile calcolare quale sia stato in concreto il danno causato da un atto illecito. (…)

La disputa tra le parti è quindi continuata in relazione all’ammontare degli statutory damages. In particolare, secondo gli attori la cifra fissata dalla legge per ogni violazione doveva essere moltiplicata per il numero di volte in cui ciascun utente aveva scaricato illecitamente ciascuno dei 9.500 brani musicali. Secondo LimeWire, invece, la somma doveva essere moltiplicata “solo” per il numero dei brani musicali coinvolti, indipendentemente da quanti utenti li avevano scaricati.

Con decisione del 10 marzo 2011 il giudice ha dato ragione a LimeWire e fatto sue le parole di quest’ultima nel rilevare che, se avesse dovuto accogliere la tesi degli attori e quindi moltiplicare il massimo statutory damage ($ 150.000) per il numero di volte in cui ogni utente aveva scaricato ciascuna delle 9.500 canzoni, agli attori sarebbe andato un risarcimento “superiore ai guadagni totali realizzati dall’intera industria della musica dall’invenzione del fonografo da parte di Edison nel 1877 ad oggi“.

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