Dolby fa causa a RIM per contraffazione dei brevetti sullo standard HE AAC
L’azienda olandese Dolby International AB, appartenente al noto gruppo statunitense Dolby Labotarories leader nel settore delle tecnologie audio, ha recentemente fatto causa alla Research In Motion (“RIM”) per violazione dei propri brevetti ad opera dei dispositivi BlackBerry e PlayBook prodotti e commercializzati da RIM. Il procedimento è stato avviato in parallelo avanti al tribunale californiano del Northern District e a quello tedesco di Mannheim.
Oggetto del contendere sono i brevetti Dolby adottati nello standard HE ACC (High Efficiency Advanced Audio Coding), che secondo quanto afferma Dolby rappresenterebbero delle tecnologie di compressione audio digitali che consentirebbero di ottenere una qualità audio “limpida – nel senso che la stragrande maggioranza degli ascoltatori non preferirebbe il segnale audio originale rispetto alla sua riproduzione digitale – usando solo metà dello spazio o della banda richiesta dalle precedenti tecnologie“. Per esemplificare, dice Dolby, un normale cd audio da 74 minuti che normalmente occupa 650 Mb di spazio occuperebbe con queste tecnologie solo 35 Mb senza perdita di qualità; ciò rappresenta una grande conquista nel settore dei dispositivi mobili che devono sempre fare i conti con le loro limitate memoria e una banda di trasmissione. L’efficienza di tali tecnologie, dice l’attrice, sarebbe peraltro stata ampliamente riconosciuta e confermata proprio dal fatto che esse sono state adottate nello standard mondiale HE ACC. (…)
Fatte queste premesse, ciò che Dolby lamenta è che RIM, utilizzando nei propri dispositivi lo standard HE AAC senza averne ottenuto la licenza da Dolby (a differenza dei concorrenti di RIM, che avrebbero invece debitamente richiesto tale licenza) sta necessariamente violando i brevetti di Dolby su tale standard. Peraltro, stando alla narrazione attorea Dolby avrebbe segnalato a RIM l’esistenza della contraffazione e le avrebbe offerto un accordo di licenza, ma senza successo.
Alla luce di ciò, Dolby richiede che, accertata la contraffazione dei propri brevetti posta intenzionalmente in essere da RIM, quest’ultima venga inibita dall’ulteriore commercializzazione dei dispositivi contraffattori e condannata a risarcire il danno arrecato a Dolby, da determinarsi nel corso del giudizio.