Kim Kardashian e il tavolo contraffatto - Rubrica vIP: la proprietà intellettuale e il mondo VIP
Kim Kardashian è stata recentemente citata in giudizio dalla Judd Foundation, un'organizzazione no-profit che rappresenta l'eredità dell’artista ormai defunto Donald Judd, per aver pubblicizzato dei falsi mobili da ufficio dell’artista in un video pubblicato sul proprio profilo Instagram.
Tutto ha inizio nel 2022, quando la nota influencer americana pubblica sulla sua pagina Instagram un videoin cui la stessa Kardashian mostra i nuovi uffici della sua società di skinkare Skkn by Kim, mostrando due lunghi tavoli e dichiarando “Sono fantastici questi tavoli di Donald Judd che sono perfettamente abbinati alle sue sedie». Il video è stato ampiamente diffuso e ha ottenuto oltre 3,7 milioni di visualizzazioni.
Purtroppo per la Kardashian, non si trattava di arredi originali ma di una contraffazione delle opere “La Mansana” e delle sedie “84” di Judd realizzate dalla Clements Design, azienda di design d'interni. Si noti che i tavoli originali La Mansana 22 sono venduti al pubblico ad un prezzo di circa 90.000 dollari, mentre le sedie complementari valgono circa 9.000 dollari ciascuna.
La Donald Judd Foundation ha tentato di risolvere la questione amichevolmente, chiedendo a Kim Kardashian di rimuovere il video e rilasciare una dichiarazione pubblica e alla Clements Design di distruggere i mobili contraffatti. Il tentativo di conciliazione non ha avuto esito positivo, così l’organizzazione lo scorso 27 marzo ha citato in giudizio, dinnanzi alla Central District Court della California (Case 2:24-cv-02496), sia l’influencer, per aver mostrato e promosso i mobili falsi come se fossero autentici, sia la Clements Design per la violazione del marchio registrato “Donald Judd”, del diritto d’autore sulle fotografie delle opere di Judd nonché per concorrenza sleale e pubblicità ingannevole.
Come emerge dall’atto depositato dalla Fondazione, la Clements Design ha in primo luogo presentato un’offerta di vendita alla sig.ra Kardashian, utilizzando fotografie delle opere di Judd (il cui diritto di autore è in capo alla Judd Foundation) ed indicando che oggetto dell’offerta erano mobili “nello stile di Donald Judd". Era dunque ben noto anche all’influencer che stava acquistando opere non autentiche.
Successivamente all’acquisto, la Kardashian ha pubblicato il noto video in cui deliberatamente nominava il marchio registrato “Donald Judd”, fornendo la falsa impressione al pubblico che lei e il suo marchio SKKN BY KIM fossero associati all’artista.
Con riferimento specifico alle opere contraffatte, la Fondazione ha evidenziato nel proprio atto come sia il tavolo e sia le sedie pubblicate nel video dell’influencer siano sostanzialmente identici alle opere di Judd. Anzitutto, i tavoli della Clements Desig sono identici in lunghezza, larghezza e altezza ma realizzati realizzati in compensato, un materiale che la Judd Foundation non autorizza per la fabbricazione dei tavoli. Essi, inoltre, hanno molte altre caratteristiche non funzionali identiche agli originali (es. la medesima composizione di pezzi piatti, sei larghe gambe rettangolari del tavolo in una formazione identica, gambe agli angoli che si incontrano in modo ortogonale e sono a filo con la superficie del tavolo etc.). Anche le sedie sono praticamente uguali ai modelli originali: esse sono identiche in lunghezza, altezza e larghezza, hanno l'iconico schienale dritto, piatto e rettangolare, la seduta è senza braccioli e il cubo disadorno che funge da base della sedia.
I mobili contraffatti richiamano inoltre il c.d. “trade dress” di Judd, istituto anglosassone con cui si intendono le caratteristiche dell'aspetto visivo di un prodotto (come le dimensioni, la forma, il colore, il posizionamento, l’etichetta, la grafica) che indicano ai consumatori la provenienza del prodotto.
Si tratta, tuttavia, di imitazioni di scarsa qualità che i consumatori sono portati ad associare al marchio “Donald Judd”, con evidente danno.
La Judd Foundation ha quindi chiesto alla Corte Californiana di emettere, nei confronti della Kardashian, un ordine di ritiro del video incriminato, con correzione delle false dichiarazioni rilasciate, nonché un ordine di inibizione dall’uso del marchio “Donald Judd” in relazione a promozione dei prodotti o servizi della stessa Kim Kardashian, oltre che un ordine di divieto dal rilasciare dichiarazioni false o fuorvianti che inducano a ritenere la sussistenza di un collegamento dei prodotti o servizi della Kardashian con Donald Judd o con la Judd Foundation. Con riferimento ai tavoli contraffatti, la fondazione ha chiesto che l’influencer sia condannata a riciclarli.
Con riferimento alla Clements Design, la Judd Foundation ha chiesto, fra l’altro, che fosse inibito in modo permanente il compimento di ulteriori atti di violazione dei diritti di marchio e di diritto di autore (oltre che del trade dress) di Judd.
La Fondazione ha, ovviamente, chiesto nei confronti di entrambi i convenuti la condanna al risarcimento dei danni.
Non ci resta che attendere l’esito di questa interessante vicenda. Per il momento, si segnala come – a seguito dell’avvio dell’azione - la Kardashian abbia rimosso il video contestato.