Lo IAP sanziona Hendrick’s Gin per violazione delle regole sulla pubblicizzazione delle bevande alcoliche

Con pronuncia n. 32/2023 del 19 settembre 2023, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha ingiunto a Hendrick’s Gin Distillery LTD e IGPDecaux s.p.a. di cessare  la diffusione di un messaggio pubblicitario relativo a un Gin, prodotto dalla Hendrick’s, per violazione dell’art. 22 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, in base al quale la pubblicità di bevande alcoliche deve essere improntata a canoni di correttezza, moderazione ed autoresponsabilità.

L’oggetto della controversia era un cartello, pubblicato dal 5 al 18 luglio 2023 presso una stazione della metropolitana di Milano, in cui veniva descritto il Gin Hendrick’s come “insolitamente rinfrescante”, con lo sfondo di un paesaggio paradisiaco e due bicchieri da cocktail in posizione di brindisi dietro una cascata. Un avviso a bere “l’insolito responsabilmente” compariva, in caratteri più piccoli, al di sotto del cartello.

Secondo il Giurì, l’apporto di tale scritta non era sufficiente a rendere equilibrata, e quindi lecita, la comunicazione, vista l’immagine della cascata dietro a due bicchieri, considerata un invito ad un consumo esagerato. Il termine “rinfrescante”, poi, è stato considerato esaltare ancor più la spinta all’acquisto dei consumatori, solleticando dei bisogni di freschezza che nel periodo della pubblicizzazione (estate) si facevano evidentemente più insistenti. Il Giurì rileva inoltre che, per quanto non sia vietato pubblicizzare bevande alcoliche in luoghi accessibili ai minori (come è la stazione di una metropolitana), gli obblighi di cura comunicativa in simili contesti sono ancora più ferrei: cura che è stata valutata del tutto mancante nel caso concreto.

Riassumendo, il Giurì ha confermato che il messaggio in analisi, ben lontano dall’invito a consumare alcolici con correttezza, moderazione ad autoresponsabilità, si pone in una logica di promozione che non rispetta, come tale, i limiti previsti dall’art. 22 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. Peraltro, precisa il Giurì, il fatto che la campagna di promozione fosse cessata al momento della decisione non fa venire meno la competenza del Giurì, per via dell’interesse del sistema pubblicitario in generale ad ottenere una pronuncia di merito e per evitare che una campagna illecita possa essere in futuro rappresentata.

Indietro
Indietro

La tutela del marchio del bassotto: Thom Browne Inc. vs. Harmont & Blaine S.p.a.

Avanti
Avanti

Introduzione al Brevetto Unitario e al Tribunale Unificato dei Brevetti