La Commissione punta su un “nuovo” brevetto europeo
La Commissione Europea punta a ridurre i costi del brevetto europeo mediante la creazione di un unico brevetto che, una volta registrato all’Ufficio Brevetti Europeo, sia automaticamente valido in tutta l’UE. Attualmente, invece, il brevetto rilasciato dall’Ufficio Brevetti Europeo acquista validità nei diversi Stati della UE solo a seguito di convalidazione da effettuarsi Stato per Stato.
L’obiettivo della Commissione è in sostanza quello di eliminare la fase della convalidazione (procedimento che generalmente consiste nel deposito, presso l’ufficio brevetti di ciascuno Stato Membro interessato, della traduzione del brevetto nella lingua dello Stato Membro medesimo) al fine di eliminare i relativi costi. La Commissione stima infatti che, a fronte di un costo attuale di circa 32.000 euro per ottenere la convalidazione del brevetto di tutti gli Stati della UE, col nuovo sistema sarà sufficiente pagare le tasse di deposito di € 680 (oltre naturalmente agli onorari del brevettualista presumibilmente incaricato di redigere il testo brevettuale), con un conseguente drastico abbattimento di spesa. (…)
La Commissione afferma quindi che, a fronte dell’accordo di 25 dei 27 Stati Membri (escluse Italia e Spagna) a procedere in questo senso, essa ha presentato due proposte legislative a Parlamento e Consiglio europei per disciplinare il nuovo brevetto. In particolare, secondo quanto affermato dalla Commissione nel proprio website, le proposte in questione prevedono “le seguenti misure:
– una volta rilasciato, il brevetto unico sarà automaticamente convalidato nei 25 paesi aderenti, evitando complesse pratiche amministrative e gli elevati costi di traduzione;
– le domande potranno essere presentate in qualsiasi lingua; dovranno sempre essere tradotte in una delle lingue dell’UEB (inglese, francese o tedesco), ma le relative spese saranno rimborsate al titolare del brevetto;
– in attesa di un sistema di traduzione automatica, persisteranno provvisoriamente dei requisiti in materia di traduzioni aggiuntive“.
La Commissione chiude quindi il suo comunicato augurandosi ” che anche la Spagna e l’Italia decidano di aderire in futuro all’iniziativa“.