Yahoo! condannata dal Tribunale di Milano per violazione dei diritti sulle trasmissioni Mediaset
Yahoo! Italia s.r.l. (Yahoo!) è stata recentemente condannata dal Tribunale di Milano (sentenza n. 10893/11) per la violazione dei diritti d’autore di Reti Televisive Italiane s.p.a. (RTI) su una serie di trasmissioni televisive tra cui “Amici”, “Il Grande Fratello”, “Zelig”, “Le Iene”, “Striscia la Notizia”. La violazione è stata accertata in particolare per via della presenza non autorizzata, sul portale Yahoo!, di spezzoni di tali trasmissioni caricate dagli utenti la cui organizzazione e associazione a messaggi pubblicitari veniva effettuata poi direttamente da parte di Yahoo!
La motivazione della sentenza ricalca in larga parte quella della precedente decisione emanata qualche mese fa dal medesimo Tribunale sempre in favore di RTI (n. 7680/11), ai danni in quel caso di Italia On Line (IOL), di cui abbiamo già parlato qui in questo blog. In particolare, anche in questo nuovo caso il Tribunale ha rilevato l’inapplicabilità a Yahoo! della limitazione di responsabilità prevista dall’art. 16 del D. Lgs. n. 70/2003: infatti, dice la corte, non è possibile ritenere Yahoo! un soggetto “passivo e neutro rispetto all’organizzazione e alla gestione dei contenuti immessi dagli utenti”, dovendosi invece ritenere che questi offra quantomeno un servizio di cd. “hosting attivo” e tragga dall’organizzazione dei contenuti “sostegno finanziario in ragione dello sfruttamento pubblicitario connesso alla presentazione (organizzata) di tali contenuti”. (…)
I Giudici milanesi sono giunti a tale conclusione sulla base di una serie di elementi attestanti il ruolo attivo di Yahoo! rispetto ai contenuti memorizzati dagli utenti del suo portale, posto che: i) era possibile cercare i contenuti tramite un motore di ricerca in base a parole-chiave corrispondenti ai titoli delle trasmissioni televisive in questione; ii) era offerto agli utenti un servizio “video correlati” che in via automatica indicava loro i video analoghi a quello visualizzato; iii) la stessa Yahoo! nelle Terms & Conditions del proprio portale si riservava il diritto di utilizzare e modificare i contenuti caricati dagli utenti, anche a fini pubblicitari, nonché il diritto di rimuoverli se considerati – a sua esclusiva discrezionalità – in violazione di diritti di terzi, avendo addirittura predisposto un servizio per segnalare i video abusivi e avendo contrattualmente previsto una manleva in suo favore e a carico degli utenti per il caso di danni derivanti dalla pubblicazione dei contenuti. In questo modo, rileva il Tribunale, Yahoo! si era assunta “un autonomo onere di controllo sulla liceità del materiale pubblicato”, così ponendosi “su di un piano diverso da quello del semplice fornitore di hosting, che sarebbe tenuto alla rimozione del contenuto solo dietro ordine dell’autorità in base all’art. 16 D. Lgs. 70/2003”.
Anche in questo caso, come nel caso IOL, il Tribunale ha comunque precisato che sulla base delle attuali conoscenze tecniche è impossibile per l’ISP effettuare un controllo preventivo dei contenuti immessi dagli utenti per verificarne la liceità. Tuttavia, anche in questo caso Yahoo! aveva ricevuto una diffida da RTI che segnalava la presenza di contenuti in violazione dei propri diritti ed invitava a rimuoverli; tale diffida, specificando i nomi delle trasmissioni RTI di cui erano indebitamente riprodotti degli spezzoni, consentiva a Yahoo! di individuare e rimuovere i video contestati senza alcuna difficoltà tecnica.
La sentenza conclude, come nel caso IOL, affermando che “nel caso di specie la sostanziale inattività della parte convenuta rispetto alla segnalazione della presenza di numerosi contenuti audiovisivi in violazione dei diritti d’autore eseguita da RTI S.p.a. con la diffida del 17.3.2009, sia comportamento idoneo a determinare un positivo riscontro circa la colposa responsabilità di Yahoo! Italia S.r.l. – quantomeno a partire dalla data di ricezione di detta diffida e per i programmi ivi indicati … – quanto all’indebita riproduzione dei contenuti in Yahoo! Video ad essa facente capo, ancorchè autonomamente immessi da utenti”. Accertata così la violazione dei diritti d’autore di RTI, Yahoo! è stata quindi inibita dall’ulteriormente trasmettere i contenuti in violazione dei diritti di RTI, con penale di € 250,00 per ogni video non rimosso e per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento, oltre ad essere condannata al risarcimento del danno da liquidarsi in separato giudizio. Sono invece state rigettate le ulteriori domande di RTI di accertamento della violazione dei propri diritti morali d’autore (ritenuti non sussistenti), dei propri segni distintivi corrispondenti ai titoli delle trasmissioni (ritenuti non violati) nonché dei propri diritti concorrenziali (la cui violazione è stata ritenuta assorbita dalla violazione dei diritti d’autore).