Agcom: siti torrents con i giorni contati? Emessi quattro provvedimenti a tutela del diritto d’autore in Rete

Sono stati pubblicati oggi sul sito dell’Agcom quattro provvedimenti che chiudono altrettanti procedimenti avviati qualche settimana fa ai sensi del nuovo Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, entrato in vigore il 31 marzo 2014.

Tali procedimenti erano stati instaurati da alcuni enti rappresentativi di titolari di diritti d’autore su opere cinematografiche e musicali, nello specifico la FAPAV (Federazione Tutela Contenuti Audiovisivi e Multimediali) e la FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale e Multimediale), che avevano chiesto l’intervento dell’Autorità per la rimozione dalla Rete di contenuti in asserita violazione di quei diritti (in sostanza, copie abusive di opere protette, messe a disposizione per il download). I siti individuati come “luogo” degli illeciti lamentati (http://limetorrents.com, http://torrentz.pro/, http://www.torrentdownloads.me/, www.torrentdownload.ws) permettono all’utente di procurarsi contenuti digitali in formato torrent.

L’esito dell’istruttoria è stato l’ordine dell’Autorità, rivolto ai fornitori di accesso alla Rete italiani, di provvedere alla disabilitazione dell’accesso ai siti incriminati. I siti nei confronti dei quali è stato avviato il procedimento sono, infatti, ospitati da server ubicati all’estero.

I prestatori di servizi a cui è rivolto l’ordine hanno ora a disposizione solo due giorni dalla notifica del provvedimento per ottemperarvi. L’Autorità ha, infatti, riscontrato la messa a disposizione all’interno di detti siti di un numero significativo di illecite riproduzioni di opere protette, tale da far optare per il cosiddetto procedimento abbreviato previsto dall’art. 9 del Regolamento.

Anche se al momento pare siano ancora accessibili, i siti sopra menzionati sembrano quindi avere i giorni contati, perlomeno per quanto riguarda l’accesso dall’Italia, fatta salva l’eventuale impugnazione del provvedimento dell’Agcom o la sua revisione qualora vengano meno i motivi che hanno giustificato la disabilitazione dell’accesso. Nel frattempo le istanze proposte all’Autorità Garante sembrano destinate a moltiplicarsi.

Qui si può leggere la versione integrale di uno dei quattro provvedimenti pubblicati.

Aggiornamento del 7 maggio 2014: l’accesso ai siti web coinvolti nei quattro procedimenti summenzionati risulta oggi disabilitato 

Indietro
Indietro

“Privacy, l’uomo che ha sconfitto Google” – Articolo del Secolo XIX, 14 maggio 2014

Avanti
Avanti

Una sentenza del Tribunale di Bologna sull’”utilizzatore” informato e le componenti di prodotti complessi